Camminare, un gesto così indispensabile, naturale, vitale, salutare, meditativo, che abbiamo dato per scontato scambiando il risparmio di passi come un comodo privilegio che poi nel tempo è diventato sedentarietà portatrice di inefficienza del nostro corpo.
Trenta minuti al giorno di camminata o diecimila passi sono il minimo giornaliero che l’Organizzazione Mondiale della Sanità prescrive agli esseri umani per prevenire un sacco di fastidiosi problemi di salute.
Voglio però oggi condividere con voi, soprattutto il valore del camminare e respirare come momento di contatto con se stessi, di centratura, di lucidità, di liberazione dai tanti pensieri “spazzatura” che riempiono la nostra mente.
Per essere presenti nel qui e ora, il primo banale passaggio indispensabile è quello di connetterci con il nostro corpo, passando dal pensare mentale, al sentire i nostri passi, i nostri respiri, i nostri appoggi su Madre Terra ed apprezzarne profondamente la bellezza, la semplicità e la pienezza di tutto ciò che è.
Cercare l’essere Spirituale che siamo attraverso Cammini, legati alle tradizioni religiose, ma che hanno profonde radici nella volontà e nel bisogno degli esseri umani, ad un certo momento della vita, di scoprire il senso della stessa su questa terra.
Nella mia vita ho percorso, quasi sempre da solo come Pellegrino, Cammini Spirituali della Via Francigena in Toscana e in Puglia, mi sono progettato Cammini Votivi per la nascita dei miei figli in Friuli, Veneto, Emilia.
In questi giorni ho percorso la Via della Pace dal Palaevangelisti di Perugia ad Assisi, continuando poi sui cammini di San Francesco tra Assisi, Spoleto, Terni, Monterotondo e l’arrivo il 17 Ottobre a San Pietro in Roma, circa 170 km che ho percorso in sei tappe da 28 Km ciascuna giornata.
Perché farlo? Vacanza. Libertà. Responsabilità. Autostima. Curiosità. Rispetto. Amore. Passione. Scoperta. Natura. Prospettiva. Dialogo. Distacco.
Posso solo dirvi che per me fare un Cammino da solo è una sensazione, unica, intensa e interiore che ognuno di voi può intraprendere perché serve pochissimo di esteriore come denaro, trasporti, indumenti, viveri mentre invece serve una volontà interiore che sarà proprio quella che vi farà sentire bene, in pace, felici.
Essere consapevoli di ogni passo che facciamo, di ogni istante che viviamo sul sentiero che è il tuo più caro amico è il segreto di essere concentrati nel qui e ora, vale a dire il viaggio, invece che pensare alla meta che in realtà è la malinconica fine dell’avventura stessa.
BUEN CAMINO a tutti voi amici che mi leggete, così come ci si saluta sul famosissimo Cammino di Santiago di Compostela tra Francia e Portogallo dove nel 2015 hanno camminato 262.000 pellegrini circa.
Aggiungo queste riflessioni che mi ispirano sulla MEDITAZIONE CAMMINATA:
Prendi la mia mano.
Cammineremo.
Cammineremo soltanto.
Ci piacerà la nostra camminata,
senza pensare di arrivare da qualche parte.
Cammina pacifico.
Cammina felice.
La nostra camminata è una camminata di pace.
La nostra camminata è una camminata di felicità.
Poi impariamo:
che non c’è nessuna camminata di pace;
che la pace è la camminata;
che non c’è nessuna camminata di felicità;
che la felicità è la camminata.
Camminiamo per noi stessi.
Camminiamo per tutti sempre mano nella mano.
Ogni passo porta una brezza fresca.
Ogni passo fa sbocciare un fiore sotto i nostri piedi.
Bacia la Terra con i tuoi piedi.
Imprimi sulla terra il tuo amore e la tua felicità.
La Terra sarà al sicuro quando sentiremo in noi stessi di essere al sicuro.
—Thich Nhat Hanh—