Ho fatto un percorso di studio con Danah Zohar una delle ideatrici dell’Intelligenza Spirituale o Quoziente Spirituale. Questa esperienza mi ha molto coinvolto ed ispirato per svolgere al meglio i percorsi di crescita personale che oggi tengo al fine di migliorare l’energia di team e leader.
La Presenza di Spirito per esempio è per me una delle energie umane o stati d’animo che ritengo più indispensabili per essere il meglio di sé.
Che cosa è la SQ?
L’Intelligenza Spirituale o Quoziente Spirituale è un termine usato per indicare una correlazione spirituale tra IQ (quoziente di intelligenza) e EQ (quoziente emotivo).
Come l’EQ, lo SQ sta diventando sempre più in uso nelle discussioni di ricerca scientifica e filosofico psicologica.
Si riferisce ad una serie di propensioni composte da: percezioni, intuizioni, cognizioni, significati, ecc
Da Danah Zohar e Ian Marshall autori del testo “Spiritual Intelligence” o “La coscienza intelligente” traggo questi spunti.
La parola “spirituale” in relazione all’intelligenza non ha necessariamente alcun legame con una religione organizzata.
Una persona può essere elevata in SQ, ma non ha alcuna fede religiosa o credo di alcun tipo.
Allo stesso modo, una persona può essere molto religiosa, ma a basso contenuto di SQ.
La parola spirituale nel concetto espresso da Zohar e Marshall deriva dal latino spiritus, che significa “ciò che dà vita e vitalità ad un sistema”.
Zohar e Marshall hanno introdotto 12 qualità di SQ, essi derivano tali principi dalle qualità che si definiscono sistemi adattativi complessi.
In biologia, i sistemi adattativi complessi sono sistemi viventi che creano ordine dal caos, creano ordine e le informazioni sfidano la legge di entropia.
Questi principi sono i seguenti:
- Auto-consapevolezza: conoscere ciò in cui credo ed ha valore, e ciò che mi motiva profondamente.
- Spontaneità: vivere nel presente.
- Essere guidati da visione e valore: agire secondo principi e convinzioni profonde, e vivere di appartenenza.
- Olismo: vedere grandi modelli di esempio, di relazioni e di connessioni, avere un senso di appartenenza.
- Compassione: avere la qualità del “sentirsi-con” e profonda empatia
- Celebrazione della diversità: valorizzare le altre persone per le loro differenze, e non nonostante quelle.
- Campo indipendenza: fronteggiare le folle mantenendo le proprie convinzioni.
- Umiltà: avere la sensazione di essere un attore nel grande dramma, del proprio vero posto nel mondo
- Tendenza a farsi le fondamentali domande “Perché?”: la necessità di comprendere le cose e andare a fondo di esse.
- Possibilità di ri-contestualizzare: osservare dal retro una situazione o un problema e vedere il quadro più grande, vedere i problemi in un contesto più ampio.
- Uso positivo delle avversità: imparare e crescere dai propri errori, insuccessi, e sofferenze.
- Senso di vocazione: sentirsi chiamati a servire e dare qualcosa in cambio.
Danah Zohar viene anche citata a proposito di SQ sul testo di riferimento per tutti noi coach professionisti dal titolo “Coaching” di John Whitmore.
Mi sono impegnato in queste righe per ispirare e magari spingere i lettori a farsi domande come successe a me dopo le diverse giornate trascorse nel percorso formativo con Danah.
Un approfondimento è assolutamente necessario sull’argomento e può dare sicuramente spunti per riflettere e crescere come esseri umani.
Testi citati:
Spiritual Intelligence, di Danah Zohar e Ian Marshal.
Coaching, quinta edizione di John Whitmore.