Questo fatto di essere la nostra storia è una verità inconfutabile per ogni nostra cellula, ed è ancor più vera se guardiamo alla nostre radici dei tempi dell’infanzia fino all’adolescenza.
Passerò quattro giorni a Cavalicco in Friuli, il paese nel quale ho vissuto fino a diciassette anni perché proprio dal nostro villaggio di cinquecento abitanti, passerà martedì 20 ottobre il Giro d’Italia di ciclismo.
Ci saranno momenti di incontro pubblico, legati alla storia e identità della nostra piccola comunità che ruotava enormemente intorno all’aggregazione sportiva giovanile.
Sabato 17 ottobre alle 19.00 ad Adegliacco paese confinante con Cavalicco ci sarà un incontro che ha dell’incredibile per una così piccola comunità Dovete sapere che ben tre atleti di questi due minuscoli paesi hanno partecipato alle Olimpiadi portando addirittura a casa ben tre medaglie olimpiche.
Mi emozionerò, rivedrò tanti amici ed in particolare quelli dell’angolo di Cavalicco, con i quali abbiamo una chat “Chei dal Cjanton” perché passavamo ore e ore sull’angolo della nostra piazza centrale a oziare e socializzare senza social.
Anche il Sindaco del nostro comune di Tavagnacco Moreno Lirutti è uno di noi, dei ragazzetti del Cjanton come lo è il Presidente Luigino Bertoni del Circolo Culturale Cavalicco 2000 che compie 50 anni.
Oggi loro assieme ad altre persone intorno a loro servono la nostra comunità e per questo li voglio ringraziare di cuore.
Anche Enzo Cainero, mio amico fraterno di Cavalicco, giocò giovanissimo come portiere a Varese e forse sarebbe stato un altro grande atleta del nostro paese. Poi però, in seguito a un brutto incidente di gioco, dovette smettere e diventò uno dei più bravi dirigenti sportivi italiani e ancor oggi è il Patron del Giro d’Italia in Friuli Venezia Giulia.
Dulcis in fundo la pallavolo della Kennedy asd di Adegliacco, la mia fortuna, il mio tesoro, che ha contribuito a donarmi una vita splendida grazie a persone che hanno avuto fiducia in me, mi hanno allenato, accompagnato, supportato quando non ero nessuno.
Anche scrivendo questo libro e rappresentando lo spettacolo teatrale sulle relazioni tra atleti, allenatori e genitori, non mi sono mai dimenticato e sarò sempre grato e riconoscente alle radici sportive che mi portarono fino sul podio di Los Angeles 1984.
Con infinita gratitudine per le origini, per le relazioni che ho avuto la fortuna di incontrare e di vivere a Cavalicco e Adegliacco fino ai 17 anni, ora assaporiamoci i festeggiamenti e godiamoci il passaggio del Giro d’Italia tra la nostra gente.
Grazie e buona vita