Dal mio libro Panchine Pensanti.

“Lo spirito Olimpico tutti i giorni per gli atleti piccoli o grandi che siano:
Citius, Altius, Fortius – Communiter (Più veloce, più in alto, più forte – insieme)

L’importante è partecipare!
Essere il meglio di se stessi,  essersi battuti al meglio, al massimo, senza mollare mai.
Il risultato sarà una conseguenza anche di fattori esterni a noi,  che non potremo mai prevedere e controllare completamente.  La Performance è il percorso, processo, viaggio, non il risultato.”

Ecco un estratto dal Capitolo 8

Cerchio Olimpico. 

“Vivere nella dimensione del cerchio, nella dimensione olimpica, anche quando si pratica il cosiddetto sport di base, significa porsi davvero in un percorso che aiuta la crescita dell’atleta e smussa i contrasti e gli angoli tra i diversi soggetti (in particolare nelle dinamiche del triangolo a che genitori e allenatori intersecano tra loro e con l’atleta), è un percorso a mio avviso complicato, ma necessario.”

“Il motto delle Olimpiadi dell’era moderna, adottato dal Comitato olimpico internazionale fin dalla sua fondazione nel 1894 è stato, su proposta di Pierre De Cou-bertin, citius, altius, fortius, comuniter cioè “più veloce, più in alto, più forte, insieme.”. Come ho già detto, per come mi riconosco e mi sono sempre fortemente riconosciuto nei valori olimpici, queste poche parole le trovo coerenti con molti temi che abbiamo trattato in questo libro.”

“Il cerchio è il simbolo della condivisione e della scomposizione delle rigide gerarchie. E la scomparsa di angoli e spigoli. Ciascuno può e deve dare un proprio contributo ed è quello che De Coubertin chiese agli uomini e alle nazioni alla fine dell’Ottocento.

Mettere da parte gli angoli, le spigolosità, le prevaricazioni tra i popoli e riunire i cinque continenti, caratterizzati da cerchi di colore diverso, in un’unica bandiera.”

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