Dal mio libro L’energia che sei.
“Una vita in ascolto.
Ho vissuto ascoltando la maggior parte della mia vita.
Ciò non significa che io abbia ascoltato tutto quello che mi veniva detto come un bambino ubbidiente, tutt’altro. Ho sempre seguito una voce interiore che mi ha guidato verso scelte che erano condizionate proprio dal mio imperterrito ascoltare. Ascoltare è infatti la metafora del vivere, la base imprescindibile dell’apprendimento.
Ascolto per comprendere, comprendo per fare.”
Proprio così, ho ascoltato molto in questi giorni, con grande curiosità l’argomentare sulle peculiarità e sull’uso che si farà dell’intelligenza artificiale nel futuro del mondo.
“The coexistence of artificial intelligence and me” questo il titolo del campus di una settimana nella sede del dipartimento di energia del politecnico di Milano.
Ho imparato sicuramente tanto, ma io ero lì in veste di speaker e coach che contribuiva a mettere l’attenzione e focalizzare il ruolo dell’essere umano che ha in mano l’utensile, lo strumento AI.
Ho cercato di trasmettere che l’energia umana che sei, il tuo stato d’animo, il tuo spirito farà sempre la differenza in quello che fai e come lo farai che sia una olimpiade o una industria.
Per migliorare la loro energia umana li ho portati a fare Forest Bathing, a praticare la meditazione camminata, la mindfulness e perfino in un labirinto per contattare la parte migliore e più profonda di se stessi per realizzarla.
Hanno aperto la loro mente, uscendo completamente dalle loro zone di confort per connettersi con la loro essenza umana, cosa che hanno fatto anche in aula diventando creativi per qualche ora prendendo in mano tavolozza e colori.
Tutti giovani ingegneri italiani lavoratori, già manager in azienda o dottorandi, che mi hanno entusiasmato per il loro livello di competenza, attitudine al lavoro, motivazione e voglia di mettersi in gioco per apprendere e realizzarsi nella loro vita migliorando anche la vita degli altri.
Lo credevo già, ma ancor di più dopo questa settimana con loro, nessuno mi dica mai più che i giovani di oggi non sono abbastanza bla bla bla.
Il campus è stato guidato dalla professoressa e leader di progetto, Michela Longo piena di energia e visionaria che ha coinvolto un team di speaker e partner contribuendo a creare un eccellente spirito di squadra rivolto alla crescita umana di tutti noi, e la voglio ringraziare di cuore.
Sicuramente abbiamo imparato la coexistence tra noi per essere un eccellente team ed abbiamo imparato anche la abilità a rispondere alla sfida, “responsabilità” di ognuno di noi, per quello che sarà un uso virtuoso e soprattutto etico della Artificial Intelligence.
Buona Vita.