È all’Oasi Zegna che si è svolta l’ultima tappa degli study tour organizzati da Confindustria Trento e Federmanager.
Al centro delle attività l’empowerment personale e professionale.

Due giornate d’esperienza interiore e di ispirazione per manager alla ricerca di un miglioramento per se stessi, tendendo all’essere maggiormente felici mentre si lavora.

Questa in sintesi l’ultima tappa degli study tour organizzato da Confindustria Trento e Federmanager che, nei giorni tra il 9 e il 10 giugno, nella cornice dell’Oasi Zegna di Biella ha permesso ai partecipanti di essere accompagnati in un percorso formativo dai caratteri tanto insoliti quanto efficaci.

Ma per abilitare al meglio riflessioni di questo tipo, abbiamo disegnato questi momenti attorno a tre elementi di contesti fondamentali: in primo luogo l’ambiente, quindi la natura rigogliosa che contraddistingue l’Oasi, poi la dimensione simbolica dell’antico Labirinto e infine la ricca e significativa storia della dinastia Zegna e del suo lanificio.

All’atto pratico tutti i manager presenti, immersi nei boschi di faggi, abeti e betulle hanno potuto fare esperienza di tecniche come la meditazione camminata e il forest bathing – pratica nata in Giappone col nome di “Shinrin Yoku” -, ovvero un’attività immersiva di connessione all’ambiente naturale che permette di sviluppare e allenare maggiori capacità di presenza e concentrazione.

Insieme abbiamo poi sperimentato il Labirinto che caratterizza l’Oasi: grazie al suo intrecciato groviglio di sentieri e percorsi, ai suoi colori, ai suoi cristalli, accompagnato da specifici esercizi di respirazione hanno portato i partecipanti ad esplorare una nuova dimensione finalizzata a supportare maggiori capacità a riconoscersi e ad acquisire una consapevolezza sempre più ricca ed articolata del proprio essere.

Parliamo sicuramente di un’esperienza non facilmente inquadrabile all’interno delle formazioni aziendali a cui siamo abituati, ma forse per questo nelle restituzioni è emerso come l’attento ascolto di se stessi ha portato in primo luogo ad una crescita individuale, che in modo del tutto fluido e naturale ha rafforzato la qualità delle relazioni con gli altri.

Ed ecco l’obiettivo: “Essere Felici Lavorando”. Direi una sfida sicuramente ambiziosa e necessariamente impegnativa, ma che non può più essere relegata a fattore secondario in tutte le valutazioni che operiamo rispetto al lavoro nostro, dei colleghi e dei collaboratori. La sensibilità nei confronti di questo tema però è stata notevole, da laboratori svolti, infatti, è emersa un’attenzione particolare verso questo argomento: essere felici o infelici, insieme alle azioni e ai comportamenti che possiamo mettere in atto in questo senso, risultano essere la chiave di volta per vivere al meglio la nostra quotidianità professionale.

Mi sento di affermare con certezza che essere felici lavorando non si tratta solamente di una questione “di principio”, ma anche migliorare nei fatti le nostre prestazioni, quindi avere la possibilità di porsi obiettivi man mano più ambiziosi e riuscire ad ottenere risultati altrettanto significativi. Arriva dunque alla fine il punto fondamentale, ovvero esserne capaci senza rinunciare al rispetto di una performance sostenibile per gli esseri umani come definito e ricercato dal metodo Bertoli.

Sono stati dei giorni sicuramente intesi e sorprendenti, per questo mi sento di ringraziare tutti i partner dell’iniziativa: Confindustria Trento, Federmanager Trento APDAI, il percorso 4.Manager, l’Oasi Zegna e non per ultimo tutti i singoli partecipanti, i quali sono stati capaci di dare significato profondo a tutte le attività.

Oasi Zegna: una storia centenaria di sostenibilità

In linea con i principi di sostenibilità che animano il Gruppo Ermenegildo Zegna – rinomato creatore, produttore e distributore di prodotti e accessori di lusso -, l’Oasi Zegna è la rappresentazione concreta e la diretta conseguenza dell’approccio responsabile del suo fondatore nei confronti del patrimonio sociale ed ambientale del suo territorio d’origine. Infatti, già negli anni ’30 del Novecento l’imprenditore Ermenegildo Zegna fu fautore di un ampio progetto di valorizzazione del paesaggio attorno al Lanificio da lui stesso fondato nel 1910.

L’obiettivo e la volontà del visionario imprenditore furono quelle di dare vita ad un ecosistema che vedesse il Lanificio al centro della comunità e, creando la strada 232 e successivamente l’Oasi Zegna grazie ad un lavoro di riforestazione, generare un’interdipendenza positiva e sostenibile tra infrastrutture industriali, ambiente naturale e sistema sociale.

Ad oggi l’Oasi Zegna è un territorio ad accesso libero – situato in provincia di Biella – che si estende su 100 km2 e si sviluppa su 1.420 ettari di boschi e in 170 ettari di pascoli, rappresentando il luogo perfetto per entrare in contatto con la natura nel pieno rispetto degli ecosistemi locali. Dal 2014 si forgia del vanto di aver ottenuto il patrocinio del Fai (Fondo Ambiente Italiano).

Con i suoi progetti altamente innovativi si caratterizza inoltre come luogo di formazione non convenzionale con laboratori a cielo aperto dedicati a tutta la comunità basati su sperimentazione, esperienze di bene comune e responsabilità civile diffusa.